GELOSIA/Voyeur - Chieti Trasgressiva

GELOSIA/Voyeur - Chieti Trasgressiva

GELOSIA/VOYEUR

Ero geloso marcio ora che avevo trovato una topa bella che me la dava nonostante la differenza di età.
Guai a chi me al toccava. Ma nella mia pazzia di maschio represso si alternava però anche un forte voierismo con dei picchi che permettevano di superare la forte gelosia e talvolta per una lunga durata.
La portavo in giro minacciando con lo sguardo chi si avvicinava o la guardava con desiderio.
Non voleva che facessero apprezzamenti non volevo poggiassero lo sguardo sulle poppe o il culo mentre si passeggiava per le vie o seduti nei locali.
Anticipavo le mosse per proteggere tutto quel sesso da eventuali altri interessati.Nulla da vedere nulla da toccare state lontani.

Ma poco alla volta cresceva in me anche il desiderio licenzioso di farla vedere magari quasi nuda, perché no, desiderio che era sempre pù forte e che spesso sovrastava la gelosia. Con vestiti slacciati era piu che nuda provocante, preda di trombatori a caccia senza però farli arrivare a conclusione.
Come fare per vlutare i pericoli?pensavo.
Poi,
Le facevo mettere reggiseni attillati, con le poppe che traboccavano, vestiti che fascivano il culo con sotto visibile il filo del tanga. Un trucco marcato che valorizzasse una bocca a pompini e poi la portavo nei luoghi affollati per farla vedere o forse anche per farla toccare da qualche temerario.
Ci provavano i cinquantenni a starle vicini e che ci seguivano per sferrare il colpo quando mi distraevo. Appena girato le facevano coplimenti le chiedevano un numero di cellulare toccavando con la mano morta e non solo quel ben di topa.
Le facevo indossare un reggiseno a balconcino con la rosetta che si intravedeva, le facevio mettere abiti a rete con il culo scoperto nascosto da un foular. Se la zona era appartata in mezzo alla folla la palpavo io con gusto le strizzavo le poppe le infilavo un dito tra le chiappe imbarazzandola ma eccitata.
Le dicevo all’orecchio: guai a chi ti tocca sei mia , sei mia.Lei abbassava lo sguardo e rideva.
Cercavamo dei pub per farle indossare nel bagno un masturbatore collegato con il cellulare e poi seduti al tavolo la stimolavo a secondo delle persone che entravano.

Poi la follia mi portava oltre con la stupida certezza di avere la situazione in mano.
La portavo a fare un massaggio completo dopo aver scelto il massaggiatore. Non giovane prestante ma di mezza età con l’aria da porco.
Nuda del tutto stesa su di un lettino la vedevo toccata in tutti gli anfratti accarezzata massaggiata il porco le appoggiava sul corpo il cazzo e testicoli coperti da un ridicolo pantalone di tela.
Vedevo la stoffa che si gonfiava a dismisura. Mia moglie era un garn topa volevo vedere se non gli si rizzava vedendola nuda.
Mia moglie reagiva a quelle mani sconce spostando il corpo aveva la pelle calda il viso rosso le labbra vogliose fuggendo le mani che la esploravano.
Trasaliva, timorosa di essere scopeta.
Poi il culmine del desiderio le metteva il cazzo in mano coperto alla mia vista.
Pensavo vedendolo: Non osare coglione , che te lo tagilio.
Poi
Ma si! guarda che topa ti ho portato, ricorda che è la mia.
L’attimo di gelosia mi attanagliava la gola e diventavo paonazzo.
Poi l’ormone del Voyeur lo faceva assopire.
Lo gurdavo compiacente, mi vvicinavo aggiustavo il lenzuolino spostando il corpo
Pensavo: Su ora Tiralo fuori e vedi come lo apprezza. Si si ora trombala.
Se lo tiri fuori te lo taglio.
Fu un attimo un cazzo enorme usci dai pantaloni e si introdusse nella topa di mia moglie. Era talmente bagnata che non fece fatica ad arrivare in fondo in un sol coplo
Mia moglie gemette:aspetta riempimi, fammi sentire come lo hai, tienilo tutto dentro bello duro.
Le urla e i contorcimenti di piacere mi risvegliavano da quella pazzia e ridavano spazio alla gelosia

Ma ora era troppo tardi . Avevo sdoganato la sua topa alla lussuria e al piacere di tutti i trombanti. Avevo permesso che una lesbica la violentasse ad una festa per poi rifarsi con una riserva di cazzi duri, le avevo permesso che mi facessi inculare mentre la trombavo per assecondarla e per farle vedere quanto ero porco.
Avevamo permesso di seguire programmi di fecondazione che altro che non furono che decine di trombatori di professione di culi e tope che trombavano facendosi pagare.

Avevo la mia donna la mia troia la mia puttana come mi diceva nei momenti intimi.La facevo trombare ma era mia, non la volevo dividere con nessuno. E lei era d’accordo. Ero io il marito gli
altri erano solo cazzi che male c’era.
Erano grossi carnosi umidi focosi prepotenti e la trombavano come si dovrebbe fare. Ma quello che c’era dalla cintola in su non la interessava. Aveva trovato un marito vecchio ricco porco che le faceva fare una vita da troia dicendo che era una principessa.
La frequenza dei rapporti e la lunghezza dei cazzi che aveva ricevuto in un giorno era tale
che io non sarei riuscito a fare in un mese.
Quando non trombave per brevi periodi non diceva nulla per non impensierismi.Ogni tanto la notte nuda nel letto la sentivo venire masturbandosi.
Cercavamo un locale particolare privato sui colli vicini.
Doveva essere a prevalenza di uomini su donne e i partecipanti dovevano essere ispezionati da me che avrei scelto i cazzi piu grossi.Non si sarebbe perso tempo nella selezione queli piccoli a pisciare.
Cosi facemmo.
E ci fu proprio un bel giro di persone.

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